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lunedì 3 maggio 2010

turkish song of the damned


Ok, dopo una pausa piuttosto lunga torno a scrivere sul blog in fiamme. Potrei dilungarmi (in ritardo) sulla visita a Istanbul il w-e dopo Pasqua, ma è già passato un pò di tempo e l'euforia si è ridotta, magari ci torno in un post successivo. E poi devo ancora capire bene le sensazioni lasciate dal giro. O forse è solo che sono un pò deluso per non aver comprato nemmeno un disco in una città che prometteva ritrovamenti di gemme e pepite viniliche di psycho-funk dai '70 turchi che il sottoscritto proprio non ha trovato (vabbè, il tempo era poco, la preparazione non esisteva e al seguito c'era chi mi metteva il muso ad ogni deviazione per andare a caccia.., ma 'sta cosa mi prende malino). Sono tornato a casa giusto con una decina di cd di pop internazionale a buon mercato (buonissimo, anzi..) tra cui quattro ristampe dal catalogo '60 ELENCO de Aloysio de Oliveira, bossa brasiliana molto fica. Devo accontentarmi. Discreti flash al bazar delle spezie (vedi foto), mega kitsch nei dintorni del gran bazar (seguiranno foto), mistura di oriente ed occidente da pazzi dappertutto, artigianato da urlo (e da carta di credito in rosso fisso) e soprattutto tulipani (i miei fiori preferiti da sempre) e moschee da overload mistico..tanto per sintetizzare. E al ritorno a casa la sorpresa dell'agognato akai mpc 2000 xl appena arrivato dagli stati uniti...ma di questo parlerò in un altro post

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